Mimmo BIELLO
23/05/2016
                                     

Una conferma ed una novità, nei playoff della B, per la finale che, inizierà a Roma, il prossimo sabato 29 e vedrà opposte l’Eurobasket che, bissa la finale disputata e persa, lo scorso anno, con Rieti ed il Cassino, al suo secondo anno di serie B, giunto a superare di ben due gradini, il risultato ottenuto nella scorsa stagione, ma con le carte in regola per andare sino in fondo. Eurobasket, dominatrice della stagione regolare, si è imposta con merito ad uno Scauri orgoglioso ma stanco, vincendo in 3 partite e dimostrando tutto quanto, egregiamente, sul suo conto si poteva dire. Realtà programmata per vincere, quella del presidente Buonamici, lavoro partito da lontano e studiato a tavolino, presupposti di prestazione affinati negli anni, squadra progressivamente perfezionata, meccanismo rodato nelle sue componenti. Cassino, società giovane ma solida, abituata a giocare in trasferta fino a farsene una ragione, per assurde motivazioni che la tengono lontana da Cassino città e quotidianamente confinata ad Atina; partita con un gruppo di giocatori quotati, ma di fatto nuovi nella realtà cassinate, ha assestato con sapienza, strada facendo, i suoi equilibri, attraverso tagli dolorosi ma  doverosi del roster, vedi Chiacig e Del Brocco, puntellando poi, nelle finestre di mercato utili o eventuali, la rosa, degli elementi funzionali, nella loro caratterizzazione, al progetto che stava divenendo in essere. Alla fine, quel gruppo di giocatori, sono diventati una squadra, forte nella testa, con una personalità di gruppo ora importante, cinica quanto serve per adeguarsi alle contingenze. L’alto valore tecnico e non dell’organico non rende definibile, quale sorpresa, la loro vittoria su Palestrina, per 3 ad 1, come invece si potrebbe obiettare di Pescara, nel girone D, ai danni del favoritissimo S. Severo, ma le difficoltà patite dalla società Virtus Cassino ed il percorso sostenuto per crescere bene ed in fretta, autorizzano a rendere storica questa pagina della società della terra di San Benedetto, realizzatasi con i risultati ed i sacrifici a lungo sostenuti!!!

Tornando alla serie tra Eurobasket e Scauri,e passando per gara 2, terminata 68 a 55, per i romani, sempre al PalaTiziano, si possono ribadire le note di solidità ed equilibrio della squadra capitolina, molto concentrata nella fase difensiva, dall’impatto fisico devastante, nella combinazione posizionamento, anticipo, aiuto e raddoppio. La fase offensiva è controllata, ma i giocatoti di Bonora posseggono le letture giuste e la consapevolezza per non disunirsi nei momenti negativi, cogliendo e punendo tutte le defaillances degli avversari, forti di rotazioni in quantità industriale. Scauri stremata, con sette effettivi su dieci, realmente in campo, non è in grado di produrre sforzi prolungati, e la sua buona qualità offensiva deve compensarsi con una quantità fisica ingrata per i suoi mezzi, in relazione chiaramente alla forza degli avversari ed al fattore falli. L’esito appare scontato, non resta dunque che attendere di potersi misurare a Scauri, col conforto del pubblico amico e del fattore campo. E gara 3 non delude, soprattutto da un punto di vita delle emozioni, di fronte ad una cornice di pubblico imponente e mai rassegnata all’uscita di scena dei propri beniamini. Eurobasket parte meglio, padrona delle sue certezze, Righetti, 8, non è protagonista, al tiro, nella parte iniziale, ma la squadra riceve un contributo importante da Stanic,15, sempre determinante nelle fasi cruciali, da Fanti, 9, in miglioramento esponenziale nella serie playoff. Scauri non ci sta e produce un parziale di 27 a 19, prendendo la partita per mano, nella persona di Richotti, 11, encomiabile, sofferente di fastidi ormai evidenti alla colonna vertebrale. Il play italo/argentino, fa salire di tono la squadra coinvolgendo nel gioco, decisamente, Bagnoli, 18, prima e Boffelli, 12, poi, ritrovando alla distanza, Lombardo, 12 ed un sotterraneo ma presente Salvadori, 12. Finalmente i tirrenici riescono a giocare a campo aperto la loro pallacanestro e sembrano terminare il primo tempo costruendo un vantaggio notevole, ma su una sua giocata pregevole da 3, Stanic realizza in continuità 7 punti, beneficiando di una rimessa dopo la succitata realizzazione, ed avvicinando, a meno 2, 29 a 27, la squadra sud pontina. I padroni di casa, iniziano a patire le loro ormai fisiologiche pause, Eurobasket rumina pallacanestro, sempre esasperando la fase di non possesso palla, sulle ripartenze produce strappi importanti con Rizzitiello, 7 e soprattutto con Birindelli, 11, chirurgico dalla posizione di ala alta. Per ben due volte in testa, sul 34 a 38, e sul 54 a 59, gli ospiti sembrano poter controllare, anche Righetti al tiro trova la sua dimensione, ma Scauri indomita rientra in partita, impattando sul 63 pari ed avendo la possibilità di passare, rintuzzata però dalle conclusioni dell’ex Staffieri, 8, uscito dalla panca ed in serata di vena straordinaria, nel rapporto minuti giocati/rendimento. Il finale è concitato, Sabatino, passa a zona pari e sembra controllare i rimbalzi, Boffelli pareggia ma sbaglia la bomba del possibile vantaggio, ancora Richotti ruba palla e riparte ma Salvadori fallisce in transizione, da sotto misura,  il possibile vantaggio dei tirrenici. Eurobasket rimane lucida nelle giocate di 1c1, punendo gli accoppiamenti della zona scaurese, per un azione diventata dispari, con Casale che, porta i suoi sul più uno, tuttavia, nell’azione successiva, non viene però rilevato un evidente fallo su Bagnoli, al tiro e lì la partita in pratica termina. Eurobasket, sempre con un freddissimo Stanic, perfeziona il successo dalla lunetta. Scauri sbaglia qualcosa dalla lunetta sia con Giammò, 2, piuttosto in ombra, che con Boffelli. Nell’ultimo assalto gli ospiti fanno fallo tattico su Richotti che sulla continuità molto differita, segna da 3 e reclama una convalida che non sussiste. L’uno su due del gladiatore di Bahia Blanca, il secondo tiro sbagliato appositamente per favorire ulteriori successivi sviluppi ed il definitivo rimbalzo di Rip, per i capitolini, chiudono la contesa, sul 67 a 70! Scauri da applausi, Eurobasket con autorità in finale….pubblico immenso, arbitraggio non del tutto convincente nei momenti topici!

E venne il momento della Virtus Cassino…! Non vi sono mezze misure nella serie tra i sanbenedettini ei prenestini, partendo dallo 0 ad 1, in favore dei cassinati, gli unici a far saltare quel fattore campo, nella stagione in corso ma soprattutto nel momento più importante.. La transitoria gara casalinga dei prenestini, regala una prestazione “monstre” dei padroni di casa, molto sensibili, all’impatto emotivo col proprio pubblico. Percentuali eccezionali al tiro, dei padroni di casa che si  esaltano nei momenti, così come per tutto il match. Cassino governa con lungimiranza le sue energie, accettando la sconfitta per 100 a 77 e, guardando con perspicacia avanti nella serie, alle due prossime partite casalinghe. Proprio in queste ultime, offre il meglio di sé, con una straordinaria prestazione collettiva, in partita 3, terminata per 103 a 78, caratterizzata da un crescendo nell’intensità difensiva e nella sempre prolifica vena offensiva, dove ben 6 giocatori vanno in doppia cifra  sancendo il dominio della formazione basso laziale. Non sbaglia il match point Cassino, poi in gara 4, anzi dimostra, maturità nell’interpretazione delle varie fasi della partita, saggia gestione del possesso di palla in attacco, con un solo momento di comprensibile flessione, sul più 24, nel finale di terzo quarto. Quello che colpisce di più, e rende convincente, la squadra di Vettese, è una forza mentale acquisita, nell’applicazione difensiva a uomo, trattandosi di una squadra di talento sopraffino e dunque votata sia al gioco di transizione che al 5c5, nella metacampo avversaria. Invece l’innesto di Berti ha dato una mentalità nuova che si è andata via via stabilizzando. Gli “aiuto e recupero” alti su Rischia, 22, funambolo prenestino, rallentano molto il gioco degli ospiti, privati della cosiddetta prima intenzione al tiro, contratti nella circolazione di palla, ed anemici nel pitturato, blindato con autorevolezza dai rossoblu cassinati. La squadra di Gianluca Lulli, si spegne alla distanza, tenuta a galla come dicevamo da Rischia, dalle impennate di Brenda,13, da qualche iniziativa di Rossi, 10, tradito dai falli oltre che dalla stanchezza, fino a cedere quasi definitivamente, intorno al 23mo minuto, nel cuore del terzo quarto, di fronte ad uno strappo imponente, 49 a 32, dell’artiglieria cassinate, che pone fine, di fatto alla contesa. Come avvenuto nella terza partita, Cassino porta ancora ben 6 uomini in doppia cifra, attraverso il contributo costante di Grilli, 14, la chirurgica attitudine di Castelluccia, nel tiro da 3, a scardinare la zona avversaria, sui ribaltamenti di palla, sapientemente gestiti da Berti, 10 che, sul vantaggio di più 24, nasconde bene palla agli ospiti, salvo suggellare la sua prestazione, con una schiacciata che inchioda la partita. I prenestini provano la carta della bagarre, rosicchiando qualche punto, ma vengono ricacciati indietro dai molteplici contributi in possesso della squadra di casa, tanto dal perimetro, con un ispirato Lovatti, 11, decisivo nell’uscire dalla panchina, da un sempre qualitativo Carrizo, 11, quanto dall’interno, con Ianes, 12, recuperato nella sua efficienza fisica e molto ben isolato nell’1c1, vicino canestro, dai suoi compagni. Un interpretazione tattica della gara ineccepibile ed una vittoria che lascia il segno. Palestrina è costretta alla resa, i reiterati errori al tiro di Pierangeli, 7, memorabile comunque la sua stagione, di Gagliardo, 8, terminato in pieno affanno e di Sabbatino, 4, non incisivo come in altre occasioni, scavano un solco definitivo, nel quale si dissolve la “performance playoff” degli uomini del presidente Cilia, ai quali va riconosciuto l’aver disputato una stagione da incorniciare, considerata la loro produzione autoctona di giocatori e qualche limite di squadra, nella gestione del gioco controllato.  E’ opportuno riconoscere comunque che, passa la squadra più forte, tra le due, ed il successo, 86 a 69, non lascia spazio a recriminazioni di sorta, come del resto la serie in toto. La finale più giusta: Eurobasket – Cassino. I romani hanno 48 ore di vantaggio, nella tabella riposo, avendo chiuso 3 a 0 con Scauri e disputato una partita in meno, rispetto ai cassinati, considerato l’epilogo della serie al venerdi e non alla domenica. Tuttavia l’impressione, è che entrambe le squadre, si equivalgano perfettamente, sul piano della condizione fisica e mentale. Il fattore campo della quinta partita, a favore dei capitolini, viene comunque attenuato, in primo luogo dalla notevole esperienza dei componenti della squadra cassinate, rodati a disputare questo tipo di partite, ad ogni latitudine, oltre che dalla mentalità avezza con l’abitudine e dunque educata aproprie spese, a giocare perennemente fuori dai propri confini. In secondo luogo, il Palatiziano, con i suoi 4000 posti, non pare il prototipo d’impianto, in serie B, teso ad esaltare la dinamica del fattore campo in quanto tale…tutt’altro! Il discorso si pone in termini d’immagine e di stimoli che, può fornire, il potersi cimentare all’interno di un palcoscenico di tal prestigio e levatura. Verrebbe da dire, con perspicacia, che questa mossa, per i playoff, funzionale al progetto Eurobasket, rientri in un piano già prestabilito…Potrebbe però essere un boomerang per la squadra di Bonora, Cassino è squadra in grado di esaltarsi su campi larghi e di sicuro tantissimi saranno i supporters cassinati, pronti all’appuntamento con la storia, di fronte al più alto risultato ottenuto dalla città martire negli sport di squadra. Tatticamente la chiave di volta è l’abbinamento difensivo Stanic/ Berti, con l’italo/argentino, mente, motorino e creatore di spazi su misura per i tiratori dell’Eurobasket, Righetti, in primis, costretto, nella fattispecie, a misurarsi con un regista della difesa, quale il play toscano, 195 cm di presenza,  in grado di chiudere su tre ruoli e capace,  di creare, in attacco, miss match, in ogni momento condizionanti per gli avversari. La grande fisicità dei romani, miglior difesa del campionato unita all’attitudine a saper leggere le difese avversarie senza mai perdere il controllo delle situazioni, contro il miglior attacco del campionato, quello del Cassino, dotato di maggior talento e di una polivalenza di realizzatori senza eguali, esaltata dalla creatività del loro Maradona, l’intramontabile Carrizo ma anche da un miglioramento mentale e sinergico nell’applicazione difensiva. Difficile indicare un favorito, sfida affascinante, tutta da vivere. A presto!

 

                                                                                              MIMMO BIELLO