Mimmo BIELLO
25/01/2016

Quest’oggi, per la prima volta, iniziamo il nostro commento della terza giornata di ritorno, del campionato di serie B, girone C, rendendo onore alla squadra occupante l’ultima posizione, in classifica, ovvero il Basket Venafro che, dopo un digiuno durato ben tre mesi e mezzo, è tornata alla vittoria, superando la diretta concorrente nella corsa alla salvezza, Fondi, per 92 a 90, al termine di una partita drammatica, risoltasi con una penetrazione di Tamburrini, allo scadere del tempo. Ho voluto dare risalto al film della salvezza che, ben ho vissuto nella mia carriera, perché questo sport continui a rappresentare sempre un crogiuolo di emozioni altalenanti con una sintesi mai scritta, se non al fischio finale. Venendo alla cronaca, Fondi, pur priva di Pietrosanto, comanda la partita di 12, di 15 , di 17 punti, dando dimostrazione, una volta recuperato il suo faro, l’intramontabile Pino Romano, di essere una squadra ritrovata sulla strada della sopravvivenza; esibisce interessanti giovani prospetti, quali il lungo Biordi, convocato per l’All Star Game, l’ala Luzza, il figlio d’arte Joel Myers, play destinato a migliorare, insomma mai nessuno avrebbe potuto aver dubbi sull’esito di una gara, sempre condotta dai sud pontini, quanto mai lineari ed organizzati…con Romano o l’altro eterno Lilliu, sempre in grado di togliere le castagne dal fuoco agli ospiti. Venafro, che, presenta il nuovo play Ferrara, ex Sarno ma scuola Avellino, buon penetratore, muore almeno dieci volte, nella gara,  eppoi pian piano risorge, produce uno sforzo enorme, con la sua zone press alternata alla zona dispari, rosicchiando poco nel punteggio, per tre tempi, tenuta molto in partita, dai canestri dell’estemporaneo ma efficace Guadagnola, ormai pienamente ambientatosi… Tuttavia nel quarto finale, la macchina Fondi s’inceppa ed il numero delle palle perse diventa incontrollabile, Romano e Lilliu non finalizzano più gli attacchi degli uomini di Massimo Macaro, i suoi giovani promettenti scompaiono, la paura s’impossessa dei fondani…si spegne la luce! Venafro, in piena trance agonistica, si avvicina minuto dopo minuto, azione dopo azione, istante dopo istante. Con Guadagnola, che con una bomba da 3 porta in vantaggio Venafro, di più 1, a 35 secondi dalla fine, si erge a baluardo, il giovane cassinate Tamburrini, che in un ideale passaggio di testimone, dopo l’incredibile pareggio “ coast to coast “ del vecchio Romano, negli ultimi 21 secondi, trova l’entrata vincente con perfetta scelta di tempo, non lasciando agli ospiti nemmeno la possibilità di rimettere il pallone. Emozionante! Riflessione però : perché Fondi non ha fatto subito fallo per avere l’ultimo possesso? Non mi pareva freddissima Venafro dalla lunetta rispetto a loro, davvero impeccabili dalla linea della carità…! Mi risponderà il mio amico Macaro quando ci rincontreremo.. In conclusione Venafro con la vittoria odierna, guarda con più ottimismo ma soprattutto con una grande iniezione di fiducia, al confronto tutto molisano ad Isernia, la prossima domenica, in chiave salvezza. Decisive per i sudpontini le due prossime partite, entrambe in casa sia con Empoli che con Isernia.

Nell’incrocio di destini promozione/salvezza, l’Isernia vende cara la pelle a casa dell’Eurobasket, finendo sconfitta per 78 a 64, ma non umiliata…Anzi, un Eurobasket svogliata, accetta i ritmi “corri e tira” degli ospiti, ritrovandosi svuotata mentalmente e senza  i “timing” necessari del suo gioco; molta difficoltà nel leggere la zona pari avversaria,  nel terzo quarto. Partita alla fine risolta dalle individualità dei capitolini che scrivono a referto Stanic, 19, Righetti, 16, Birindelli 11, out il lungo Dip per un attacco intestinale. Isernia, malmessa nei ranghi, con l’oneroso compito di rimpiazzare l’infortunato Gentili,  nonché priva di Patani, a riposo precauzionale dopo i colpi rimediati nella gara contro la Luiss, trae giovamento dal rientrante Guagliardi, 19, dalle motivazioni di Poggi, 14, dalla grinta di Triggiani, 8, producendo una prestazione intensa e rabbiosa, dopo una striscia negativa di due mesi circa ed una situazione ormai diventata preoccupante. Eurobasket vince ma non convince, raggiunge Scafati nel record, 9, di vittorie stagionali consecutive e si prepara a due trasferte pericolose quali Palestrina e Palermo. Isernia prova a recuperare concentrazione e autostima, in vista dello scontro salvezza, in casa,  con i cugini del Venafro, quando toccherà alle sue non solidissime spalle tenere addosso la pressione psicologica della gara.

Più faticosa del previsto per non dire stentata, l’affermazione di Napoli per 67 a 61, contro la Stella Azzurra, confermatasi squadra di giovani talentuosi e con la  “ faccia tosta “, capaci quasi di rovinare la festa ai secondi in classifica. La squadra di D’Arcangeli gioca, senza alcun timore reverenziale, nell’ effettivo scontro tra le migliori difese a uomo del girone, l’una tattica, quella dei campani, l’altra aggressiva ma cattiva, quella dei romani, entrambe caratterizzate comunque da una fisicità crescente negli spunti e nella determinazione a costringere in errore l’avversario. Partita dominata dai lunghi delle due squadre, Napoli tradita dagli esterni, trova Serino 12 e Giovanatto, 11, in giornata, molto bravi a lavorare ai fianchi sotto rimbalzo,  quando nel terzo quarto, i padroni di casa appaiono privi di soluzioni efficaci dal perimetro, con i soli Villani 18 e l’ex Iannone 7, capaci di replicare alla posività di Radonijc, 13, di Nikolic, 10 e del giovane Trapani, 10. Nel terzo quarto, La Stella azzurra va sul 38 pari, passa anche in vantaggio, 44 a 43; Napoli sopperisce con l’esperienza, aggrappandosi a Serino, nel finale, e conquistando 6 preziosissimi punti di vantaggio. Gli ospiti provano tuttavia ad impattare e, due bombe, di Vitale e Radonijc, rispettivamente ad 1 minuto e 24 ed a 20 secondi, li rimettono a soli 3 punti. Risolve Villani, il giocatore forse più tattico del girone!

Palermo/Scauri è partita molto condizionata dalle vicissitudini del mercato. I padroni di casa si presentano con un “restyling” in via di perfezionamento, avendo scelto di non rimpiazzare Rizzitiello e Stella, ma nel contempo,  di conservare fino ad offerte migliori, il mezzo lungo Requena. Scauri, sedotta prima ma abbandonata poi dal sudamericano Svoboda, il perimetrale più completo del suo roster, a sorpresa approdato in A2, a Biella, proprio nel corso della settimana, è attesa ad un altro esame di maturità per migliorare o meno lo stato della sua classifica. Ne viene fuori una gara interessante, combattuta, i siciliani reagiscono alle vicende sopra descritte e sfoderano una prestazione tutto cuore, costretti a lungo ad inseguire i laziali, in vantaggio di 4 al riposo, 44 a 40 e nella condizione di governare la gara. Quarto finale, vietato ai deboli di cuore, con gli isolani che, a sorpresa, trovano il secondo play, ormai promosso sul campo, Di Emidio 16, un coriaceo ex, Requena, 13, l’altro esterno Cozzoli 13 ed il primo lungo Antonelli 12, in grado dunque di mettere il muso avanti e mandare in confusione i tirrenici, fino allora implacabili con Bagnoli, 26, ben diretti da Richotti, 10, ma senza punti di riferimento al tiro pesante e dalla media, Lombardo 13, Salvadori, 9. Il finale, 79 a 73, regala al Palermo  due punti d’oro, finalizzati a conservare ( …ma sarà difficile, almeno così!), una posizione di riguardo in chiave playoff. Per lo Scauri, una sconfitta che sa ancora di bocciatura temporanea, in attesa provengano migliori notizie dal mercato e si riesca ad identificare l’ideale sostituto del bizzarro ma fondamentale Svoboda!

Una Cassino più quadrata in chiave playoff sebbene meno prolifica nelle realizzazioni, passa a Viterbo per 70 a 65, cambiando letteralmente ritmo nel terzo quarto, dopo aver terminato i primi due quarti, in svantaggio per 33 a 26. Viterbo, in un momento d’involuzione, si affida all’esperto Marcante, 24, riceve poco dal play Giancarli, 7, in fase realizzativa e martella sotto le plance, col positivo Marsili, 18. Pressando molto alto, il team della Tuscia, pare creare più di un problema ai sanbenedettini, ormai rinnovati nella fisionomia, con rotazioni molto più ampie, grazie all’innesto dell’esperto Liburdi, 7, un locale numero 4, con una significativa carriera alle spalle nella B che conta, ma da qualche anno impegnato in altre esperienze professionali. Con ancora Carrizo a mezzo servizio, 9, i cassinati trovano la quadratura del cerchio e se, anche un po’ lenti a carburare, piazzano un micidiale 11 a 0 nel terzo quarto, condotti da un Lovatti super, 17 e da un Grilli, in una comunque costante doppia cifra, 14. Opera completata sotto le plance, nel finale, da Ianes 12 e non ultimo da Dri, 11,  molto freddo dal perimetro. Squadra, quella di Vettese che, seppur avanti con la carta d’identità, inizia ad essere pericolosa anche per le prime due della classifica, in quanto provvista di una esaudiente varietà di soluzioni, come si suol dire,”  buone come l’usato sicuro, per tutte le stagioni “. Il calendario, fino alla sfida sul campo di Napoli, sembra dar loro una mano, al fine d’integrare ulteriormente Liburdi nei delicati talentuosi meccanismi, in possesso del  roster caro al simpatico, infaticabile, deus ex machina, Dottor Manzari! L’operazione legata al cassinate Liburdi, ancorchè in chiave tecnica, ben calibrata sia negli aspetti tecnici che nei risvolti ambientali, mirerebbe ad attirare, a nostro modesto avviso,  la costante attenzione dalla piazza di Cassino, verso le sorti di una società che, per quanto solida sia, continua purtroppo il suo esilio agonistico, tanto tranquillo quanto malinconico, lontano da Cassino, nella bella Valcomino, senza al momento, immediate soluzioni al problema.

Si conferma squadra molto migliorata, Empoli, capace d’infliggere, nei secondi 20 minuti, ben 24 punti, 81 a 57, allo Scafati, ex schiacciasassi delle ultime 10 partite, forse tornato ad una dimensione maggiormente terrena. Campani in vantaggio, dopo due quarti, per 36 a 33, con le due guardie/play Di Capua, 12 e Cucco, 13, sugli scudi, ma al rientro in campo, incredibilmente in preda ad un improvviso break out, di fronte alla fisicità dei toscani, in grado di cambiare marcia, con un progressivo predominio soprattutto nel tiro da fuori, grazie agli esterni, Terrosi, 20, Mariotti, 13, ed il giovane Bei, 11. Gli uomini di Bassi, paiono poter migliorare l’attuale settima posizione, in coabitazione con lo Scauri, soprattutto risalta l’aspetto del collettivo nel loro rendimento. Scafati, leggermente appannata dalla sue prestazioni precedenti, causa il grande sforzo psicofisico prodotto, rimane tuttora una temibile outsider, capace di mandare di traverso a qualsiasi squadra, eventuali progetti, programmi o tabelle di marcia.

Sempre dal mercato, Palestrina si scuote, immettendo il lungo ravennate Cicognani, 8 punti realizzati,  a tappare la falla lasciata dai movimenti in uscita di Bisconti e di Pozzi. L’occasione è tra le più propizie, con i prenestini in giornata di vena, capaci subito, nelle accellerazioni a loro congeniali, a dispensare una permanente transizione offensiva alla quale i padroni di casa, parsi subito privi di chances, non sanno opporre adeguata resistenza. Per la squadra di Gian Luca Lulli, vincitrice per 50 a 84, un tremendo 28 a 56 nel terzo quarto e soli 5 punti concessi ai padroni di casa, oltre al buon esordio di Cicognani, ben 5 uomini in doppia cifra, i soliti Rischia 13 e Rossi 10, l’interessante prospetto Pierangeli, 12, l’eterno Gagliardo, 12, ed il locale emergente Stirpe, 11. Maddaloni, ormai consapevole dei lunghi tempi di recupero di Chiavazzo, si affida sul perimetro all’argentino Rubbera, 8, che, illude i tifosi casertani con 2 bombe consecutive salvo sparire progressivamente dalla scena. Tuttavia è palpabile quanto questa squadra sia rimasta traumatizzata dalla sconfitta, rimediata ai supplementari, la scorsa settimana, sul campo della Stella Azzurra, dopo aver condotto per quasi tutta la gara. Per poter aspirare a rimanere in questa serie, coach Monda, deve assolutamente recuperare il morale e dare una mentalità di squadra a salvarsi, stimolando un deludente ma imprescindibile Desiato, 2, responsabilizzando un comunque costante Caceres, 17 e consolidando la buona stagione, del giovane Florio, 10. Palestrina, è chiamata, domenica prossima, tra le mura amiche, contro l’Eurobasket, a dimostrare il suo reale, nuovo valore!

Infine la Luiss, altra squadra cresciuta tanto sotto la guida di coach Paccariè, che esce vittoriosa per 76 a 68, al termine di una combattutissima sfida contro Catanzaro. Calabresi, condotti benissimo, in panchina, da Andrea Cattani, in vantaggio per 35 a 36 nei primi due quarti e anche nel corso del terzo quarto, con le prestazioni di Carpanzano 13, Abassi 18  e Di Dio 21. Universitari equilibratissimi nella gestione dei possessi di palla, mai mentalmente in affanno ma costretti a rincorrere. Rush finale dei romani, col solito Rambaldi, 23, il lungo Beretta 11, Jack Chiatti con 7 punti e l’altro mezzo lungo Marcon 9, tecnicamente dotato. Con questo successo sia la Luiss come anche la Stella Azzurra, appaiono nella condizione d’insediare Viterbo, constatato il momento no della squadra di Fanciullo, nella corsa alla conquista della salvezza anticipata, senza passare per la lotteria dei playout. Calabresi non particolarmente pericolosi in trasferta ma accreditati per una salvezza tranquilla. Ariciao!

 

                                                                                                           Mimmo BIELLO