Mimmo BIELLO
31/03/2016
                                     

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Azzurro Napoli Basket, è la fine: il club verso l’estromissione dal campionato

 

Non è arrivato il pagamento della quinta rata FIP, la pallacanestro napoletana è di nuovo nel baratro

30.03.2016 12:19 di Redazione Pianetabasket.com  articolo letto 265 volte

Fonte: stefano d'angelo - iamnaples.it

Ancora una pagina triste per il basket napoletano: l’Azzurro Napoli Basket, prima squadra cestistica cittadina, è ai titoli di coda e nelle prossime ore sarà ufficialmente estromessa dal campionato di Serie B. Alle ore 24 di ieri, martedì 29 marzo, infatti, scadeva il termine ultimo per saldare il debito della quinta rata FIP (11.700 euro più 600 di multa per ritardato pagamento entro 7 giorni). L’Azzurro Napoli doveva evitare l’esclusione dal campionato della prima squadra imposto dal regolamento dopo 15 giorni di ritardo dalla scadenza fissata per il 14 marzo. Ora la FIP dovrà certificare il mancato pagamento con il relativo provvedimento di estromissione dal campionato. Tutti i risultati conseguiti sul campo sarebbero annullati così come impone il comma 3 dell’articolo 17 del Regolamento Esecutivo.

Piccola nota di conforto, quantomeno per squadra e staff tecnico, due componenti che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e alle quali va tutta la nostra solidarietà: se il decreto di esclusione dal campionato sarà emesso entro il 31 marzo, i giocatori attualmente tesserati per Napoli saranno liberi di accasarsi altrove entro 5 giorni lavorativi dalla data del provvedimento del Giudice Sportivo.

In attesa dell’ufficialità del provvedimento, bocche cucite in società, i cui esponenti preferiscono non esprimersi al momento sulla questione. Ieri, nonostante una situazione disperata, si è tentato il tutto per tutto fino all’ultimo minuto disponibile, ma pare che gli sforzi profusi non siano bastati. Gli 11.700 euro rappresentavano un debito contingente che si sarebbe andato a sommare ad altri pregressi nei tre anni di vita di questa società. Probabilmente è stato questo che ha bloccato l’entrata in scena di nuovi investitori.

 

Avevamo contattato coach Giampaolo Di Lorenzo, durante le feste pasquali, per fare il punto su questa situazione incresciosa, benchè non nuova nella storia della società partenopea, ormai giunta al capolinea, come queste note di fresca stampa, testimoniano. Ritenevamo però fosse eticamente e deontologicamente corretto, per coloro che sono da una vita del basket e conoscono la gravità di certe storie, rendere onore alla parte incolpevole, staff tecnico e giocatori, riportando integralmente il testo della nostra conversazione. Lo facciamo, accogliendo postume, lo sfogo e la denuncia di un allenatore, con l’unico mezzo a nostra disposizione.

Giampaolo Di Lorenzo, ci accoglie telefonicamente con la consueta disponibilità d’animo focalizzando le fasi, i luoghi comuni ed i contenuti indispensabili, per inquadrare la parabola dell’AZZURRO Napoli Basket, sospesa nell’aria ma lontana adesso da una sintesi. Dice: “ eravamo partiti con i migliori presupposti possibili, consapevoli del fatto che fossimo stati retrocessi dall’A2 ma che, il nuovo establishment della società, avrebbe risolto in tempo utile la questione “ pendenze del club  ed in parallelo, provveduto ad un restyling progressivo, della “ cosa basket “ a Napoli, consentendole con una programmazione oculata, il ritorno, in tempi accettabili, in serie A, suo alveo naturale, come tradizione recita. L’ultima Coppa Italia vinta e L’Eurolega, sotto la presidenza Maione, dovevano costituire la stella polare di un eventuale percorso da scandire. Va detto per inciso, sia il mio ingaggio quanto la formazione della squadra siano avvenute tardi, in estate, rispetto alla costituzione di altri organici e ciò anche grazie all’opera del prestigioso Gm romano, Pierfrancesco Betti, molto professionale e soprattutto chiaro nei contratti. Di certo una persona positiva…, forse non a caso, il primo a pagare, in quanto sollevato dall’incarico, con l’insorgere della crisi. Mesi orsono, ci chiedevamo, come potessero essere liberi, importanti giocatori di categoria quali Berti, Iannone, Parrillo, Villani, Serino, Giovanatto etc., un mix d’esperienza, gioventù, talento, sulla carta ben amalgamato. La fase iniziale è stata tranquilla, fino alla fine di dicembre, la società è stata perfetta, dopo la vittoria a Roma, sul campo dell’Eurobasket, sembrava si fossero create tutte le premesse, per dare continuità al percorso progettato, nulla lasciava presagire quanto purtroppo è accaduto ed è tuttora in corso. In pratica, a gennaio, la società è andata progressivamente sparendo, sotto i colpi dei debiti da appianare, dei lodi pregressi da saldare, delle scadenze incombenti… Sono iniziate a mancare a me ed ai ragazzi, le certezze della quotidianità oltre che le necessarie garanzie, in capo a tutto, il pagamento degli stipendi. La qualità del lavoro è andata scemando, di conseguenza e con essa, la serenità di condurre in porto il lavoro programmato, essendo sia io che i ragazzi, tutti professionisti. La situazione è andata via via complicandosi e venuti meno i punti di riferimento, dopo alcune riunioni infruttuose tra squadra e società, con molto buon senso, c’eravamo indirizzati a far fallire, quest’ultima, entro il 28 febbraio, alla scadenza delle liste di mercato, onde poter consentire a staff tecnico ed ai giocatori, in particolare, una sistemazione in altro luogo, nei cinque giorni resi disponibili dai regolamenti…Non avevamo però fatto i conti con l’esistenza del settore giovanile, base non cancellabile della società e che concorre a tenerla in vita, cosicchè, essendo più realisti del re, altro non ci è rimasto che giocare, facendoci carico degli oneri inerenti, attendere notizie e nuovi eventuali sviluppi. Nel contempo, in seno alla società, si è avviata una transizione che, ha portato alle dimissioni, del discusso seppur volenteroso, presidente Balbi, attivo ma approssimativo in importanti frangenti, legato ad un gruppo imprenditoriale romano, anch’esso improvvisamente latitante. Si sono così insediati, in qualche modo, nel ruolo di amministratore delegato, il signor Sambiase e nel ruolo di direttore generale, il signor Perrella, due non addetti ai lavori della pallacanestro, ancora alle prese con la complessa situazione finanziaria della società. Al momento qualcosa sembra muoversi, guardando ai prossimi appuntamenti di cartello, quali le elezioni amministrative, le Universiadi o anche la solidarietà di personaggi noti nel tessuto sociale, nel senso che, almeno della questione “ Azzurro Napoli Basket “ se ne parla, ma da qui ad avere le necessarie rassicurazioni ce ne corre….Non vi sono interlocutori certi!

Ascolta Giampaolo: vi è stata una convergenza di vedute sul come gestire l’emergenza, tra te e la squadra? Come viene gestita la quotidianità? Continua Di Lorenzo: “ la squadra, dopo il comprensibile trauma ed il senso di vuoto accusato, si è trovata compatta nelle scelte accettando tutto quello che tale condizione comporti, nel senso che l’organico è composto per lo più di gente adulta con famiglie e di meno da ragazzi, chiaramente non aventi le stesse esigenze. Ho deciso di accollarmi questa situazione senza scorciatoie, facendo leva sul mio orgoglio professionale, sulla mia esperienza nel movimento, in ultima analisi al mio attaccamento alla causa, quale napoletano, consapevole di poter diventare, nello psicodramma collettivo, il capro espiatorio, come spesso capita! Ho cercato una paradossale normalità in tutto questo, sono d'altronde, le criticità obiettive, a fornire le spinte per superare i problemi quotidiani ed alimentare le motivazioni idonee per condurre gli allenamenti e quindi andare in campo, magari avvalendosi di strategie psicosociologiche quali, la sindrome d’accerchiamento e dell’abbandono, utili a veicolare un attrazione polare nevrotica, tra squadra e staff tecnico, verso una comune e dignitosa sopravvivenza. Tuttavia le emergenze pratiche si toccano con mano, abitazioni dei ragazzi a Fuorigrotta e dintorni, allenamenti a Cercola o a S. Giorgio a Cremano, comunque dalla parte opposta della città, a circa 30 km, per un totale di circa 70 km giornalieri, non sostenibilissimi da coloro che anticipano spese e impiegano risorse a fondo perduto, con conseguente riduzione degli allenamenti quotidiani da 2 ad 1 e l’inevitabile scadimento della prestazione. A questo proposito, per le feste pasquali, ho dovuto concedere una pausa prolungata per rendere meno pesante questa improbabile routine, consentendo di staccare momentaneamente la spina ed evitare ulteriori sacche di stress da frustrazione, prevenire un possibile esaurimento psicofisico e l’innestarsi della sindrome del “ burnout “.

Quali sono adesso gli obiettivi della tua squadra? Viviamo alla giornata, impossibile fare diversamente…Guardiamo alla quinta rata Fip, di fine marzo per continuare a vivere; a quattro giornate dalla fine, proviamo a difendere il secondo posto. All’interno del prolungato stop pasquale concesso, ciascun giocatore porta avanti un suo programma individuale, per poi riprendere la normale settimana degli allenamenti. Naturalmente sono ben conscio di quanto tutto ciò faccia a cazzotti con una credibile ed equilibrata metodologia dell’allenamento, ma mi preme maggiormente una loro serenità apparente, magari il ricevere qualche buona notizia al telefono, che non altro.

Ci avviamo al termine della nostra conversazione, è d’uopo il riferimento a qualche argomento più generale, quale il futuro di Napoli nel basket e la problematica realtà delle minors in Italia… Riprende Di Lorenzo: “ Napoli si è fatta male da sola, lodi a parte che ammontano a 80mila euro, spendendo in maniera dissennata, 2 milioni di Euro, ritrovandosi così alla vigilia di un nuovo fallimento, l’ennesimo… Bisogna cambiare la mentalità, ammettere attraverso una sana autocritica che le scelte erano sbagliate e quindi da riformulare. La città, consapevoli di quanto sia difficile praticare il basket nelle metropoli, ha le potenzialità per disputare l’Eurolega, ma non può avere la fretta di arrivare, occorre si riprogrammi con cognizione, annullando le passività, onorando ogni traccia di passate pendenze, investendo sul settore giovanile, dove i talenti non mancano, cementando nel pubblico la passione, selezionando gli impianti idonei, gestibili  per l’attività, al fine di costruirvi la casa propria nella quale potervi abitare!

….E tu? Le tue prospettive? Attimo di silenzio: “ al termine di questa esperienza valuterò il da farsi. Non vi è comunque possibilità che io rimanga a Napoli. Ho avuto un ottima carriera, fino adesso, vincendo campionati di B o comunque arrivando ai playoff, ma già a Matera, nella mia esperienza precedente, la qualità del lavoro era molto bassa, la mia professionalità al vaglio di figure dirigenziali, la cui competenza resta da tutta da verificare, in termini d’investimento e ritorno dagli stessi. Dopo quanto accaduto di recente, inizio a riflettere circa la possibilità di continuare la mia carriera di allenatore professionista. Un discorso è la serie A, considerate alcune sue incertezze, ma la realtà delle minors sta diventando invivibile. La Fip è attenta comprensibilmente all’attività di vertice, a situazioni da copertina, quali la gestione del periodo d’inattività preolimpica di Bargnani, uscito in anticipo dalla Nba e, reclutato, sotto l’attenta osservazione di figure fidate, presso l’Eurobasket Roma, per farlo costantemente allenare, ma non può assistere inerme alla deflagrazione del movimento di base…..Società che scompaiono quotidianamente, altre che misteriosamente ricompaiono, fuori l’una e dentro l’altra, campionati ad iscrizione libera, criteri meritocratici opzionali, un movimento dunque dall’alto tasso d’improduttività. S’intuiscono i corposi interessi a sostegno di questa macchinosa impalcatura, ma chiediamoci se sia giusto il numero delle squadre di serie A1, se due gironi siano troppi per l’A2, se 4 gironi, per l’attuale B, siano un enormità sostenibile e se la C, così com’è sia un campionato utile? !!! Altresì, non si può consentire, a buona parte delle società, di avviarsi a disputare i campionati, con un budget coperto per il 30, 40%, salvo rimediare il resto in itinere! I parametri predisposti ed il sacrificio richiesto alle società, supera abbondantemente le potenzialità e le risorse a disposizione delle stesse. Così la strada del fallimento è sempre dietro l’angolo, perenne, con conseguenze a cascata sui posti di lavoro disponibili, inclusi quelli per gli allenatori…Viene lecito pensare che una professione, già di per sé, aleatoria, per definizione, stia diventando insostenibile…passione, professionalità e competenza  a parte!

Lasciaci con una tua conclusione… “ Vi è una frase forte, vera nello sport come anche nella vita. Sapere che gli avversari sperino nel nostro fallimento, mi mette tristezza. Continueremo a correre anche all’inferno, vedremo poi se sul campo ci staranno avanti!

Ogni considerazione rimane soggettiva, ma è indiscutibile che il nostro amico ci abbia messo la faccia rischiando sulla sua pelle…Ci saluta così il napoletano di Forlì,  simpaticamente ribattezzato dai tifosi romagnoli “ anema e core “! Vi sono cause che si sposano a prescindere, anche se combattute sul terreno di una battaglia sbagliata. Si ferma qui la storia dell’Azzurro Napoli Basket, meglio del suo staff tecnico e dei suoi giocatori. A loro va comunque reso l’onore delle armi, qualcuno parlerà di campionato falsato, irregolare e quanto altro….Starci dentro è un'altra cosa….parola di chi lo ha vissuto sulla propria pelle! A presto